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Area archeologica  - Le Latomie
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nell'ambito dell'area archeologica di Akrai si riscontra la presenza di almeno tre grandi latomie, tutte rinvenute dallo studioso del luogo Gabriele Judia: l'Intagliata, l'Intagliatella e i Templi Ferali. Le latomie non sono altro che delle cave di pietra usate nell’antichità per trarre il materiale necessario alla edificazione delle abitazioni e dei monumenti di Akrai. 
 
Furono utilizzate, anche, nel corso dei secoli, come necropoli, come luoghi di culto ed anche come abitazioni.Le latomie acrensi sono importanti perché le pareti rocciose che le delimitano testimoniano parte della storia della cittadina di Akrai.
L’Intagliatella è ritenuta la cava di pietra più antica mentre l’Intagliata, utilizzata successivamente, era in piena attività in periodo ellenistico.E’ importante notare i resti di una porta monumentale sottostante il teatro greco, che si apriva su una via che conduceva all’Intagliata. Avviandosi verso l’Intagliatella si è colpiti dal modo in cui la roccia sia stata utilizzata: tombe greche, romane, cristiane, ipogei ed abitazioni bizantine sembrano confondersi in un caos storico-archeologico che testimonia come vivo e rapido, dopo tutto, sia stato il ritmo di vita ed il secolare passaggio di questa gente. 
necropoli dell’Intagliatella
 
Normalmente nella parte più alta della roccia delle latomie si hanno le testimonianza più antiche, i “quadretti votivi”. Lungo le pareti delle cave ve ne sono tanti di questi incavi quadrangolari, di svariate dimensioni: contenevano dei bassorilievi in calcare, in terracotta oppure tavolette di legno dipinto. Erano questi luoghi sacri dedicati al culto degli eroi, defunti eroicizzati che in tal modo venivano ricordati. I più antichi bassorilievi risalgono al IV sec. a.C.: il loro uso si protrasse fino al II sec. a.C. Man mano che la roccia veniva tagliata ed asportata si abbassava il piano di camminamento e si abbassavano anche i segni che l’uomo lasciava nello scorrere dei secoli. Un bassorilievo spicca all’entrata dell’Intagliatella. E’ un grande quadro di m 2.13 x m 0.83 con due scene: nella parte sinistra, è raffigurato un sacrificio, nella parte destra la figurazione del banchetto degli eroi. 
bassorilievo votivo
 
 
Al centro del rilievo vi è una figura di guerriero con lorica, tunica e paludamentum, al fianco una corta spada, protende col braccio destro una patera in atto di libagione; la figura accanto, con lungo mantello, rappresenta probabilmente il sacerdote; a lato dell’area sacrificale tre figure di giovani serventi del sacerdote.La scena di destra rappresenta due personaggi sdraiati su una kliné ed appoggiati col gomito sinistro su due cuscini, in basso una figura di servitore. Enorme è l’importanza storico-archeologico di questi rovinati bassorilievi, così descritti dal prof. L. Bernabò Brea:La raffigurazione si riferisce al culto dei defunti ma l’interesse particolarissimo del bassorilievo sta nella fusione di motivi greci e romani e in particolare “di un motivo artistico eminentemente romano al servizio di un concetto religioso essenzialmente greco”.La datazione del bassorilievo è fissata dal Bernabò Brea nella prima metà del I sec. a.C. 
particolare di tomba
 
 
 
 
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All’interno della latomia, oltre ai detti incavi dove stanno le stele votive, si incontrano, sia a destra che a sinistra, ipogei e loculi cristiani d’ogni genere. In queste sepolture, in gran parte dissepolte e scoperte da Judica, si rinvennero corredi funerari e diverse interessanti iscrizioni. Fra le tante sepolture, piccole e grandi, rovinate o ancora ben conservate, da visitare quella in cui Scuderi rinvenne l’ “iscrizione di Eutike”, caratterizzata da un armonioso arcosolio monosomo. Seguono diversi interessanti ipogei che si sviluppano talora in piani sovrapposti. La più importante di queste catacombe, come evidenzia L. Bernabò Brea, è la seconda dell’ordine superiore che rappresenta una finitezza ed una accuratezza di lavorazione molto maggiore di tutte le altre. E’ caratterizzata da un bell’ingresso architettonico ed all’interno da tombe a “tugurium” (a baldacchino) con raffinati intagli. Interessante è, altresì, la vasta catacomba che si sviluppa su diversi piani e che presenta sepolture adiacenti in serie, numerosi arcosoli polisomi e belle tombe a baldacchino. 
L’Intagliata, al contrario dell’Intagliatella, si allunga su un piano circolare delimitato da alte pareti rocciose su cui si aprono ipogei cristiani.
 
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