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Ceramiche: MARCHIO E VARIE TIPOLOGIE MERCEOLOGICHE
 Collezione Luigi Colaleo” : MUSEO INTERNAZIONALE DEL PRESEPE
Per informazioni:Assessorato Attività Produttive Via dell’Autoparco s.n. Caltagirone (CT) Tel.0933/45653–45646-45911. Fax.0933/53000-45943 
La tradizione della ceramica siciliana riguarda tanto la produzione di manufatti d'arte quanto quella di oggetti di uso comune. Il centro principale è Caltagirone, dove esiste anche una produzione di fischietti e figurine del presepe e dove si svolgono annualmente mostre dedicate ai presepi antichi. Sono caratteristiche le decorazioni in verde e giallo e quelle azzurre su fondo bianco. Tipici anche i vasi a forma di testa di moro.   
La Città di Caltagirone, a 68 Km. da Catania e a 608 m. sul livello del mare, sorge alle sommità di un monte che domina la piana di Gela e quella di Catania ad anfiteatro tra i monti Iblei ed Erei. Il territorio è ricco di siti archeologici (S.Mauro, Montagna, S.Ippolito ecc.) che testimoniano insediamenti fin dall' epoca preistorica. In occasione di campagne di scavi sono stati reperiti diversi manufatti, anche in terracotta, risalenti ad epoca preellenistica.
STORIA
L' utilizzazione dell' argilla, presente in gran quantità nel territorio Calatino (colline di Sant'Ippolito e di San Mauro), è occasione di sviluppo artigianale ed economico già nel sec. VII a.C. per divenire, attorno al sec. V a.C., più raffinata e riconoscibile. Con gli Arabi Caltagirone conosce un periodo fiorente sia in agricoltura che in altri settori e, certamente, nella produzione di manufatti in terracotta che divengono maiolica grazie alla tecnica dell'invetriatura importata dai Saraceni. La ceramica di Caltagirone, costituita a quel tempo da manufatti di uso giornaliero, si diffonde rapidamente in tutta la Sicilia. In seguito i “cannatari”(fabbricatori di brocche), i “ciaramitari” (fabbricatori di tegole), gli “stovigliari” (fabbricatori di stoviglie), ebbero riconoscimento della loro valentia tanto che la ceramica di Caltagirone poteva circolare liberamente nel Regno di Sicilia in esenzione da tasse.
 
 
ceramica di Caltagirone
 
ceramica di Caltagirone 
Purtroppo il terremoto del 1693, nefasto per tutta la Sicilia orientale, oltre a far crollare gran parte della città, mandò in rovina quasi tutti i manufatti antichi in ceramica che si erano conservati fino a quel momemto. Fortunatamente, la diffusione della ceramica di Caltagirone permette di ritrovare oggetti di epoca precedente al terremoto in collezioni sparse nel mondo. La ricostruzione impegnò grandemente gli amministratori della Città, i Senatori, che diedero commissione alle migliori maestranze. Furono aperte nuove strade a valle del nucleo originario e la città assunse l’aspetto barocco che ancor oggi possiamo ammirare. Ai primi dell’800 inizia la fiorente attività dei figurinai che inizialmente produssero esclusivamente pastori da presepe.
LA CITTA'
Nel tempo gli artigiani, come detto cannatari, hanno perfezionato la tecnica esecutiva e decorativa dando prova di grande originalità, conservando, tuttavia, i motivi moreschi e i colori della tradizione (turchino, verde ramino, giallo oro, manganese). Una miriade di negozietti anima le stradine della città esponendo i prodotti tipici di questa antica arte: mattonelle, candelieri, fischietti, piatti, albarelli, vasi. La produzione di questi ultimi fu particolarmente florida perché utilizzati per la conservazione del miele, prodotto tipico della zona. Gli albarelli invece venivano impiegati tradizionalmente dagli speziali per le loro farmacie.
 
 
 
 
vasi di Caltagirone 
 
giardino pubblico
 
Nell’800 la ceramica trova diffusa utilizzazione in architettura tanto che si costruiscono capolavori quali la Villa Carolina, poi Vittorio Emanuele, con arredi del Basile realizzati dalla fabbrica Vella di Caltagirone, o il Cimitero in stile Neogotico, nel quale il Progettista Nicastro volle tutti i particolari architettonici in terracotta sicchè costituisce un esempio unico nel suo genere. Anche il Giardino Pubblico è un importante esempio dei vari stili artistici di cui Caltagirone è ricca, si può ammirare infatti la balconata del teatrino in stile Liberty, i vasi e le statue in stile Barocco ed il gazebo di squisito gusto Arabo.
 
L’ultimo grande lavoro pubblico che ha visto impiegata la ceramica è il rivestimento dei frontali dei gradini della famosa scala di Maria SS. del Monte realizzato negli anni ’50 dalla Scuola d’Arte di Caltagirone diretta dal Prof. Antonino Ragona al quale si deve anche l’istituzione del Museo della Ceramica.Questa scala , in occasione dei festeggiamenti di luglio in onore del Patrono S.Giacomo, viene illuminata da migliaia di lucerne ad olio che disegnano splendidi arazzi. Questa antica tradizione è stata codificata a metà dell’800 dal francescano Padre Benedetto Papale.
 
scala Maria SS. del Monte
 
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IN BREVE OTTOMILA ANNI 
 
VI-I millennio a.C., insediamenti di civiltà preistoriche nei pressi dell'attuale abitato. 
VII-V sec.a.C., formazione del primo nucleo abitato di Caltagirone. 
IX sec. d.C., occupazione araba. 
1030, una colonia di Liguri, capeggiata dal generale bizantino Giorgio Maniace, espugna il castello arabo. 
1090, il conta Ruggero il Normanno conquista e cristianizza definitivamente la città. 
1458, Giovanni di Castiglia diventa principe di Caltagirone e sovrano del Regno di Sicilia. 
1542 e 1693, due terremoti danneggiano gravemente gli edifici caltagironesi. Alla seconda ricostruzione risale l'impronta barocca del centro storico. 
1622-1800, Caltagirone è sede dell'Università degli Studi fondata dal sovrano Filippo III.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONSIGLI  DI  VIAGGIO
Per chi viaggia da queste parti l'acquisto di un bell'oggetto di ceramica diventa un'esigenza irresistibile. Ve ne sono di tutti i tipi, per tutti i gusti, per tutte le tasche. La qualità è in genere buona, anche se all'incremento di questi anni dei turisti in visita a Caltagirone si è accompagnata l'apertura di negozi che vendono prodotti di bassa qualità. Risultano molto interessanti le ceramiche di "Sammartino & Delfino"  il cui laboratorio conduce una seria attività di studio e di ricerca sugli antichi moduli di lavorazione, riproponendo con attenzione filologica i colori caldi ed i disegni tradizionali delle ceramiche rinascimentali e barocche del territorio calatino.
 
 
 
 
motivi moreschi
 
Belli da acquistare e facili da trovare dappertutto sono gli stampi per la mostarda: semplici formine in ceramica, decorate con motivi tridimensionali di piante ed animali, che una volta venivano utilizzate per informare questo dolce tipico della tradizione siciliana, a base di mosto di vino cotto e aromatizzato. Caltagirone è al centro di un territorio agricolo ricco e vario e nei negozietti del centro storico potrete trovare perciò un'ottima varietà di prodotti agricoli, formaggi e altre prelibatezze confezionate artigianalmente: vi consigliamo per esempio di acquistare un vasetto di miele biologico, di eucalipto, di timo, di rosmarino, d'arancio, o di millefiori.
MANIFESTAZIONI
Durante tutto l'anno la città è animata da suggestive manifestazioni culturali, fiere, feste religiose e tradizionali. 
Si comincia a dicembre con il Kalat Expo, fiera dell'agricoltura e vetrina delle produzioni e delle attività della filiera agro-alimentare in Sicilia, durante la quale si possono gustare prodotti tipici e partecipare ad iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio e della cultura materiale dell'isola. 
In Sicilia Caltagirone è sinonimo di presepe, sin dal XVI secolo infatti in città si costruiscono Natività, pastorelli e Sacre Famiglie: le statuine in terracotta rispecchiano la storia, il costume, i modi di essere e di sentire del tempo in cui sono create. Questa tradizione è celebrata ogni anno, dal 1° dicembre alla fine di gennaio, nella mostra Natale e Presepi, durante la quale è possibile apprezzare sia le ultime produzioni degli artigiani calatini, sia i pezzi storici, di straordinaria fattura, che sono custoditi normalmente presso il museo della città.  
Nel periodo primaverile la splendida scalinata diventa palcoscenico di Ceramiche, Fiori, Moda, un evento cultural-mondano ormai di rilevanza nazionale. Tra la terza domenica di maggio e la prima di giugno la scala viene addobbata a festa per la tradizionale Infiorata, un grandioso disegno di fiori offerto in omaggio dalla comunità alla Madonna di Condomini, custodita nella Santa Maria del Monte. 
Sempre nel periodo primaverile un altro appuntamento da non perdere è 'A truvatura, (ogni terza domenica del mese da marzo a maggio) durante la quale il centro storico diventa un unico, grande mercatino dell'antiquariato, dove è ancora possibile, con un po' di fiuto, scovare begli oggetti e mobili dell'artigianato di tradizione a prezzi non troppo esosi: durante queste giornate vengono anche organizzate mostre, concerti folk e spettacoli dell'opera dei pupi. 
Durante tutto il periodo estivo si alternano in città concerti, teatro e danze, ma l'appuntamento più importante dell'estate calatina è La Luminaria, festa in onore di San Giacomo, patrono della città: il 24 e il 25 luglio la scala, ancora una volta protagonista, è illuminata con lumini, "coppi", ad olio che formano disegni ornamentali ogni anno diversi. 
Il 15 agosto invece ha luogo in città la Festa del Ponte, in onore della Vergine Maria apparsa nel 1572 nei pressi di una fontana nell'affollato quartiere del Ponte. 
L'ultima domenica di agosto non perdetevi la Sagra dell'uva da tavola. 
Oltre al periodo estivo la città è da frequentare specialmente in aprile per assistere ai bellissimi riti della Settimana Santa: vi consigliamo in particolare la festa de La Giunta, (domenica di Pasqua) quando la statua di San Pietro, alta circa tre metri viene portata in processione per le vie cittadine, fino a raggiungere la statua della Madonna per comunicarle simbolicamente la resurrezione di Cristo. In occasione della Pasqua si svolge in città un altro appuntamento tradizionale, a Palazzo Libertini: la Mostra dei fischietti in terracotta (ogni anno con un tema diverso), una volta semplici giocattoli per bambini poveri ed oggi divenuti oggetti di culto e da collezionismo.
 
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