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Archittettura preziosa anche nell'incompiutezza della facciata, che si limita a mostrare il reliquiario di pietra del portale costituito da quattro colonne tortili binate e adornate da motivi vegetali.
I giochi decorativi anticipano lo sfaldamento naturale della pietra dorata, materia duttile tra le mani degli scappellini che sanno coglierne tutte le potenzialità plastiche e pittoriche.
E’ da ritenersi fra le più antiche e più belle chiese di Palazzolo. Edificata probabilmente nel XIII-XIV sec. fu abbattuta in parte dal terremoto del 1693.
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La Confraternita dell’Annunziata, in segno della propria vetustà, occupava il primo posto nelle processioni ufficiali. Ricostruita dopo il terremoto, ebbe un'impostazione più maestosa, a tre navate. Tre sono i capolavori d'indiscusso pregio artistico: l'altare di marmo intarsiato con marmi di diversi colori, rappresentanti l'allegoria della primavera; il portale della facciata risalente al '700 è di intonazione barocca e spagnoleggiatnte; il quadro dell'Annunciazione di Antonello da Messina, oggi esposto al Museo Bellomo di Siracusa.
La chiesa ha una splendida facciata barocca ricostruita dopo il terremoto da un capomastro architetto locale: Matteo Travisi. Ed il progetto ed il disegno della facciata è, probabilmente, di Giuseppe Ferrara. Il grande portale è caratterizzato da quattro colonne tortili, binate, e da una elaborata trabeazione; il tutto magistralmente intagliato con motivi agresti e festoni di frutta: uva, melagrane, mele cotogne, pere, fichi ed altro. L’interno della chiesa, a tre navate, semplice, pulito, luminoso, raffinato, è di grande suggestione. Le alte arcate della navata centrale sono adornate con visi e festoni di frutta di bella scultura, mentre prezioso è il cornicione interno nei suoi diversi elementi decorativi e la volta con leggeri stucchi settecenteschi.
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