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Le conoscenze sulla flora lichenica dell’area iblea sono ancora piuttosto carenti. E’ stata pubblicata una check- list (Grillo & Caniglia 2004) che in grande parte riunisce i risultati di studi recenti riguardanti i territori di Piano Pisano vicino Buccheri (Grillo et al. 1996), città di Noto (Poli Marchese et al., 1997), Foce dell’Irminio (Grillo & Carfì 1997), Valle dell’Ippari e Camarina (Grillo et al. 2000), castello di Donnafugata (Grillo et al. 2001), Megara Iblea (Caniglia & Grillo 2001).
In questa check- list per quanto concerne in particolare la Cava d’Ispica sono riportati soltanto alcuni riferimenti a specie licheniche desunti tutti da un lavoro di Albo che risale al lontano 1926; da allora nel territorio in oggetto non sono state espletate indagini sulla flora lichenica.
Sono state rinvenute nella Cava d’Ispica alcune specie interessanti in quanto risultano nuove per la Sicilia e per il territorio ibleo o rare e in via di estinzione, la cui presenza accresce il valore naturalistico del territorio. Lo studio della biodiversità lichenica consente di evidenziare e analizzare alcune problematiche ambientali, come ad esempio l’impatto dell’uomo sul territorio.
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