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Il corallo 
 
 
 
 
 
 
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Il corallo 
 
 
Di mitiche origini nato dal sangue della testa recisa di Medusa di cui avrebbe conservato gli stessi poteri, il corallo vanta una storia antichissima in cui un insieme di leggende esalta le sue presunte virtù terapeutiche e scaramantiche che trovano riscontro sia nella cultura orientale che in quella occidentale. 
 
corallo
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Una delle risorse che ha dato pregio e lustro alla città di Trapani è senza dubbio il corallo. Esso consiste in un fusto pietroso e ramificato, di forma irregolare, formato dalla secrezione di alcune specie marine simili a dei minuscoli polipi.Ne esistono di diversi colori (il rosso è quello più comune) e deve il suo prestigio soprattutto alla lavorazione che lo rende al pari delle altre pietre preziose.  
La sua scoperta fu del tutto casuale: dei ramoscelli rimasero impigliati nelle reti dei pescatori trapanesi che, tra il XV e XVI secolo, iniziarono a praticarne la pesca e la lavorazione, la quale ben presto ebbe un notevole sviluppo nella città. I pescatori corallari, riuniti nella corporazione dei "Pescatori della marina piccola del palazzo", abitavano nella odierna Via Corallari.La pesca iniziava nel mese di maggio e terminava nel mese di settembre, quando i pescatori, con le loro barche (ligudelli), rientravano al porto ricolme di corallo.Le zone più pescose erano proprio antistanti il mare di Trapani, lungo le coste settentrionali, ma i pescatori, spinti dalla voglia di scoprire nuovi banchi corallini, si dirigerono fino alle coste dell'Africa settentrionale.  
L'attrezzo utilizzato dai pescatori di corallo veniva detto "ordegno" e rappresentava una croce di legno alle cui estremità erano sistemate delle reti con al centro una grossa pietra.L'ordegno veniva calato in mare e trascinato lentamente lungo il fondo e quando incontrava un ramoscello di corallo lo strappava alla base imprigionandolo nelle reti.Arrivato in porto il corallo veniva venduto ai mercanti, ai fabbricanti di gioielli e agli artisti che, dopo un lungo e laborioso processo di lavoro, lo trasformavano in vere e proprie opere d'arte.I corallai ottennero indiscutibilmente fama in tutto il bacino del Mediterraneo con i loro prodotti. 
I pezzi più belli dei corallai trapanesi, eseguiti su commissione, furono offerti a sovrani e pontefici.Sculture, monili e altre opere realizzate in corallo si possono ammirare presso il Museo Pepoli durante la Mostra del Corallo. Vi furono, infatti, molte botteghe di artigiani che si dedicarono alla creazione di veri e propri gioielli e le tecniche raggiunsero una tale perfezione che non ebbe eguali in tutto il mediterraneo.Oggi sia la pesca che lavorazione del corallo è quasi del tutto scomparsa anche se ancora alcune maestranze tentano di perpetuare nel tempo il valore e la tradizione di questa arte ma la grave crisi che sta colpendo i piccoli artigiani e la scarsità della materia prima porterà all'estinzione definitiva di questa antichissima attività della città di Trapani.  
 
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