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La cava d'ispica nord  
(Ragusa) 
 
 
 
 
 
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INIZIAMO LA VISITA 
Cominciamo la nostra visita a nord, in Contrada Baravitalla, dove si suppone sia esistito un antico villaggio. Interessante è la Necropoli del villaggio, con numerose tombe tra cui spicca la Tomba a finti pilastri, con doppio ingresso in antis e la Grotta dei Santi di età cristiano-bizantina. Visitabile è la chiesa di San Pancrati e nell'area sottostante la Grotta della Signora, forse una fonte d'acqua sacra di origini antichissime. Alle pareti si trovano alcuni graffiti sia di epoca preistorica che paleocristiana (svastiche e croci). Proseguendo è possibile visitare altre grotte come quella di San Nicola e di Santa Maria, ricche di pitture rupestri. 
Particolare è il gruppo di catacombe del IV-V secolo imponente per il numero di sepolture (464 tombe), denominata Larderia da Ardeia, ricco di acqua.  
entrata catacombe IV- V sec. d.C 
La Larderia, che fu un cimitero cristiano, si può considerare fra i più estesi complessi funerari della Sicilia meridionale. Il complesso è ricavato all'interno della roccia sulla parte sinistra del greto del fiume. Il vestibolo di accesso è di forma rettangolare, in parte a cielo aperto a causa di una frana; presenta almeno quattro file di loculi sovrapposti. Dal vestibolo si accede a tre corridoi che sono occupati da una fitta presenza di loculi scavati in terra. Il corridoio centrale è quello più interessante: la prima parte presenta loculi a pila sovrapposti; in quello centrale si notano un gruppo di arcosoli che, nonostante lo stato di conservazione pessimo, mostrano una particolare soluzione architettonica. Nella parte terminale della catacomba troviamo la parte forse più interessante di tutto il complesso, "la tomba a Baldacchino", ricavata con quattro pilastri angolari che riuniscono il bordo di due sarcofagi con il soffitto della camera; all'interno di questa tomba si notano delle decorazioni a bassorilievo.  
complesso ipogeico larderia 
Proseguendo si giunge, così, alle Grotte Cadute, un complesso abitativo a più piani. Il passaggio da un livello all'altro era reso possibile da buchi aperti nel soffitto (e dotati di tacche scavate nella roccia che fungevano da gradini) dai quali venivano calate corde e pertiche che potevano essere ritirate in caso di pericolo. 
grotte cadute 
Di fronte all'ingresso della zona recintata, oltre la Provinciale, una strada permette di raggiungere la Spezieria. Il nome, di derivazione popolare, è ricollegabile alla presunta presenza di un monaco che preparava medicamenti con le erbe. Sul poggio Salnitro, è una grotta a pianta rettangolare con tre absidi nei lati minori, che hanno fatto sempre pensare ad una bottega di speziale o ad un importante luogo di culto. Al centro del pavimento un grosso foro di 70 centimetri di diametro dall'incerta funzione. 
la spezieria 
Cava d'Ispica nord (il nome precede quello dell'omonima, vicina città, chiamata Spaccaforno fino al 1936) si trova a pochi chilometri da Modica e racchiude il più vasto insediamento siculo dopo Pantalica.  Si snoda per dodici chilometri attraverso suggestivi paesaggi e termina al Parco della Forza di Ispica (Cava d’Ispica sud). 
Conserva preziose testimonianze di antichissimi insediamenti umani, dal periodo neolitico al periodo greco, bizantino, protocristiano e medievale. Numerose sono le testimonianze di epoche diverse che si possono ammirare: dalle grotticelle sicule a forno dell'età del bronzo, alle catacombe cristiane del Basso Impero (IV-V secolo d.C.), dagli affreschi rupestri della "Grotta dei Santi", ai ruderi della chiesetta bizantina di S. Pancrati.
entrata cava nord
Notevole la catacomba della Larderia, un cimitero ipogeico che in circa 500 m2 (secondo in Sicilia per estensione) racchiude ben 464 tombe, suddivise in tre gallerie sotterranee, delle quali la principale è lunga circa trenta metri. Il sito è in effetti una vera e propria città nella roccia, dove nei pressi delle grotte abitate dagli uomini e dagli animali domestici, ce ne erano altre adibite a magazzini, o a luoghi di culto con altari e affreschi sulla nuda roccia. Infine, nascoste dalla vegetazione o protette da una certa difficoltà di accesso, negli anfratti più ripidi della cava, centinaia di grotte ad uso funerario. 
La cava, che in alcuni punti è profonda anche cento metri e larga più di 500, presenta una vegetazione rigogliosa, attrazione per varie specie di uccelli, tale da conferire al luogo notevole importanza anche dal punto di vista naturalistico. Lungo la vallata sono presenti una miriade di grotte naturali o scavate nelle roccia dalla mano dell'uomo, alcune difficili da raggiungere, se non con corde, stretti camminamenti tra i massi o scale. Molte grotte sono contigue, magari su piani sovrapposti comunicanti tra di loro tramite botole artificiali praticate nelle pareti rocciose. Celebre e di grande interesse storico ed archeologico è il Castello Sicano a cinque piani, interamente incassato nella roccia, vera e propria fortezza scavata in una parete calcarea che scende a picco per trenta metri di altezza. Forse era la residenza del Principe del luogo. 
grotte cadute 
Mulino ad acqua - Cavallo d'Ispica 
Da non perdere (su prenotazione) il mulino ad acqua ancora funzionante, con l'annesso museo delle grotte. 
Nel cuore della zona archeologica di Cava d'Ispica, lungo il canyon che da Modica conduce ad Ispica, il tempo sembra essersi fermato. Riportato all'antico splendore della prima metà del XVIII secolo dall'appassionato lavoro della famiglia Cerruto, il mulino ad acqua "Cavallo d'Ispica" è tornato a far vivere antichi ricordi. Le pale, spinte dall'armonioso gioco dall'acqua del Busaidone, hanno rimesso in moto l'antico mozzo e, come una volta, il grano diventa farina sotto l'incedere instancabile delle macine in pietra. 
mulino ad acqua
telaio
la molitura
...a naca a vientu
 
 
 
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