turismo e vacanze in Sicilia 
 
 
 
Viaggio nel Val di Noto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
U'meddiu (il meglio): 
 
  • Chiesa Santa Maria Maggiore 
  • Chiesa dell’Annunziata 
  • Chiesa Madre 
  • Palazzo Bruno di Belmonte 
  •  
     
     
     
     
     
    Un giorno a Ispica
     
    Ispica- Convento Gesuiti 
     
     
    PARTENZA: da Noto ore 09,30.....quasi!!!  
    Dopo una notte di riposo e con la mente presa dalle mille emozioni vissute a Noto,  il secondo giorno ha inizio con la colazione servita al primo piano in una sala con la veduta sul Corso Vittorio Emanuele attraverso i finestroni ottocenteschi, magicamente affrescata e con tendaggi da ricordare le scene del “Gattopardo”. Ciò che mi colpisce, anche se immersa in un torpore di sensazioni, è l’ordine perentorio di Andrea nel chiedere: a vossìa (ehi voi) una granita di lumia (limone) con un paninu o’sesamo!. Diciamo che la temperatura al mattino già toccava i 26 gradi, malgrado fossimo a primavera, e quella granita non sembrava completamente fuori luogo. La mousse di lumia e il desiderio con cui Andrea azzupava i pezzetti di pane dentro la granita e poi ne gustava il sapore, dovevano essere delizie per il palato; tant’è che ne ordinai anche io una porzione e ne fui terribilmente rapita dal suo sapore e dal suo profumo.  
    granita di limone 
    Picciridda ienama ad iri ( piccola ce ne dobbiamo andare) altrimenti si fa tardi e ci rimane poco tempo per arrivare nei posti da visitare. E fu così che con la vecchia auto, tra sussulti e singhiozzi, prendemmo la strada verso Ispica e mi colpirono uscendo da Noto due cose: la vallata con in mezzo il “duomo” troneggiante e la strada fiancheggiata dai muretti a secco, che davano esattamente l’idea caratteristica di quei luoghi, con la musica armoniosa che si formava dal vento sbattendo sui sassi. 
    muretti a secco 
    Fu così che strada facendo abbiamo attraversato il centro di Avola, famosa per la qualità delle mandorle prodotte e della piazza centrale stracolma di “pasticcerie”… meravigliose, e tra sali e scendi collinari dal terreno roccioso passammo davanti il centro abitato di Rosolini dove il profumo del carrubo e’ forte per la lavorazione del frutto che viene fatta in quei posti. Ero talmente eccitata che Andrea mi esclamò: devi aviri u mal’abbentu!!! (devi avere l’argento vivo addosso). 
    Dopo appena due chilometri ecco emergere su di una collina Ispica in tutta la sua bellezza e il segno di ben venuto viene fatto dal  “Convento dei Frati Gesuiti” con la cupola immersa nei palmeti e dove si può ammirare la più grande biblioteca francescana del sud Italia.  
    Il territorio di Ispica fu abitato sin dal periodo preistorico, come testimoniano le numerose abitazioni neolitiche e trogloditiche rinvenute nella grandiosa e famosa vallata della "Cava d'Ispica" e la necropoli presso Punta Castellazzo con la "città di Apolline" .   
    Situata su una collina di 170 m. sulle alture dei monti Iblei a 6 chilometri dalla costa, dista 33 Km. da Ragusa ed è posta nel limite più orientale della provincia. Anticamente la località si chiamava Ispra, modificato in epoca romana in Ispicae Fundus. Nel medioevo assunse il nome di Spaccaforno fino al 1935, quando ritornò alle origini con l'attuale nome di Ispica. Prima del terremoto l'abitato era all'interno della cava d'Ispica nella parte finale. Si sono succeduti i Siculi, i Greci, i Romani, i Bizantini, gli Arabi ed i Normanni.   
     
    L'impianto della città oggi è tipicamente settecentesco, con una struttura urbana a scacchiera e si notano splendidi edifici tardo barocco, neoclassici e liberty. Per accedere alla città si deve percorrere una breve salita tra pareti di roccia e vista sul mare che dista circa sei chilometri. Andrea, tesoriere di vecchie usanze,  mi racconta che sino agli anni sessanta quella strada veniva percorsa al mattino ed alla sera da centinaia di carretti trainati da muli o somari.  
    carretti in colonna 
    Il tutto costituiva una tradizione ed uno spettacolo unico, che specialmente al vespro quando si accendevano i lumi sotto il ripiano del carretto davano un colore ed un sapore di tradizione vera ed i  rumori che si creavano in questo contesto tenevano vive le emozioni degli anziani seduti lungo i marciapiedi immersi nel parrari (chiacchierare) sino a tarda sera.  
    Giunti al centro storico dove troneggia il Palazzo di Bruno di Belmonte (attualmente il Comune), proseguiamo percorrendo il quartiere del Carmine (Chiesa dei Carmelitani) e usciamo lungo la cosiddetta "Barrera", tutta a curve strette verso la Cava d’Ispica, spettacolare e interessante esempio di paesaggi selvaggi e pittoreschi, sia per le molteplici tracce dei vari stadi evolutivi dell'uomo attraverso i secoli, dal neolitico fino ai tempi molto vicini a noi. Poi proseguiamo verso il mare per visitare i luoghi della necropoli della città di Apolline presso Punta Castellazzo, con la stupenda veduta di porto Ulisse e Cirica. Per poi passeggiare sulla lunga spiaggia di Mare d’Ispica con delle dune naturalistiche ancora integre nelle loro forme (Santa Maria del Focallo). 
    S.M.del Focallo-dune 
    In serata, anche se esausti, Andrea mi porta a visitare il vecchio borgo di Marzamemi con il suo aspetto tipicamente ottocentesco (la vecchia tonnara e da Campisi - Via Marzamemi 12 per acquistare specialità golose come la bottarga di tonno ed i pomodorini di Pachino essiccati) e lo stupendo scenario di Porto Paolo ( a circa 7,5 km. di distanza) alla punta delle isole delle correnti, la parte più a sud dell’Italia. Andrea allunga i manu all’orizzonte e poi mi sussurra: cà non ti puoi amminchiare (avvilirsi)…Mai!!!!  
    Distanza: Ispica - Sampieri: 20 chilometri  
    Tempo percorrenza: 30 minuti 
    Cena: 
    Ristorante Garum - Museo enogastronomicoIndirizzo: piazza rimembranza - Palazzo PandolfiCittà, provincia e CAP: Pozzallo (RG) - 97016  
    Telefono: 333 8464677 - 0932 799657 
    Pernottamento:  
    Hotel Villa Ada — Corso Vittorio Veneto 3 — 97016 Pozzallo   
    Telefono 0932 954022    
     
     
    Note sulla pubblicità e sulla privacy - costierabarocca.it